Vediamo quali sono i tipi di legno da utilizzare in in falegnameria.
Il legno massello
Il legno è un materiale vivo e naturale. Nel tronco la parte più vicina al centro prende il nome di durame, mentre quella più all’esterno si chiama alburno. Sempre al centro del tronco vi è il midollo intorno a cui si dispongono gli anelli che stanno ad indicare la crescita dell’albero. Ad ogni anello corrisponde un anno di crescita e dal numero di questi si può facilmente calcolare l’età dell’albero. Anche la distanza fra i singoli anelli sta a testimoniare se vi sono state siccità (anelli vicini e minor crescita) oppure periodi più favorevoli (anelli più distanziati e maggiore crescita).
Gli alberi, opportunamente tagliati con macchinari appositi, vengono portati in segherie in cui si affetta il tronco secondo alcuni schemi ben definiti. Dopodiché il legname ottenuto viene sottoposto a stagionatura in cui si riduce il suo tasso di umidità a livelli accettabili per la lavorazione. Normalmente l’essiccazione naturale è quella più seguita e consiste nel porre le assi di legno, opportunamente distanziate e protette da una copertura, all’aperto. Dopo un periodo prestabilito le assi sono pronte per essere lavorate, ma spesso il livello di umidità raggiunto è ancora un po’ elevato per il legname destinato agli interni e deve essere trattato artificialmente.
Risulta essere facile, infatti, che dopo aver acquistato in segheria alcune assi, queste, nella propria cantina o laboratorio, si deformino e si distorcano per effetto del cambiamento di umidità e di temperatura. Alcuni legni sono più sensibili di altri.
Difetti che si possono riscontrare nelle tavole acquistate sono appunto un’eccessiva imbarcatura, i nodi e la presenza di sacche di resina.
Vi sono legni più duri di altri, alcuni più adatti alla realizzazione di strutture per esterni, altri ancora ideali per l’intaglio, poi ci sono quelli economici e quelli più cari…, insomma ve n’è per tutti i gusti e per una trattazione più completa vi rimando alla pagina delle essenze (pagina in costruzione).
Il legno lavorato
Tra i legni lavorati possiamo annoverare principalmente i multistrati, i paniforti, i truciolati ed i lamellari.
I multistrati sono generalmente realizzati con fogli di pioppo o betulla disposti ortogonalmente tra loro in modo da annullare le forze lungo la direzione delle venature. Sono ideali per alcune strutture e si possono trovare di diverse dimensioni e spessori (non sono economici…). Il taglio e la foratura non presentano ostacoli, ma le superfici possono risultare leggermente sfrangiate dopo l’operazione: si deve quindi intervenire sempre con della carta vetrata. L’utilizzo di viti non presenta problemi sulla faccia piana del foglio, mentre sullo spessore, ossia dove si vedono i vari piallacci incollati, non è auspicabile in quanto non è garantita una buona tenuta.
I paniforti sono costituiti da due fogli di piallaccio di pioppo o betulla separati da assicelle di legno duro atte a formare la struttura del paniforte stesso. Date le sue doti di robustezza esso è particolarmente consigliato per la realizzazione di ripiani, scaffalature, porte, ecc.
I truciolati sono realizzati con scarti di legno sminuzzati finemente, pressati ed incollati così da formare pannelli di varie dimensioni e spessori. Vengono utilizzati più che altro rivestiti con formica o materiali plastici e spesso li troviamo nei piani di lavoro delle cucine moderne o nelle ante e montanti degli armadi da camera o delle librerie componibili dei salotti. Il truciolato soffre l’umidità e se dovesse bagnarsi la sua struttura si gonfierebbe facendo sbollare anche il rivestimento sovrastante. Non è particolarmente indicato l’uso dei chiodi con questo materiale, solitamente si usano delle viti apposite simili a quelle autofilettanti per il ferro.
L’MDF (Medium Density Fiberboard) è un pannello in fibra a media densità. E’ composto da scarti derivanti dalla lavorazione del legno, trattati a vapore e legati con collanti termoindurenti. E’ quindi un materiale estremamente compatto che, a differenza del truciolare, può essere lavorato come se fosse legno massello, quindi intagliato e fresato senza rischiare sbriciolature. Si presta bene per la costruzione di pareti di mobili, piani ed altre simili costruzioni. Viene considerato un materiale ecologico perché la sua produzione non comporta l’abbattimento di alberi.
Infine il legno lamellare è costituito da listelli di legno massello incollati tra loro per formare pannelli di varie dimensioni e spessori. E’ robusto e si presta a numerosi impieghi come piani di tavoli o cucine, mobili vari, ripiani di libreria, ecc. Rispetto ad un’asse di legno massello delle stesse dimensioni il pannello in lamellare offre una resistenza e flessione decisamente superiori. Lo si può trovare facilmente nei centri di bricolage in varie dimensioni.
I piallacci
Questi sono sottili fogli di legno massello, in genere legno pregiato, che si incollano sulla struttura del mobile in modo da “vestirlo” in maniera molto elegante. Ve ne sono di diverse colorazioni e disegni a seconda del tipo di legno usato e della metodologia di taglio.
Una descrizione potete trovarla anche alla pagina dell’impiallacciatura.